41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

venerdì 31 maggio 2013

Giro di Imperia a Tappe - Un secondo posto che da morale!

La premiazione finale, giornata stupenda!
Imperia - 24-25-26 maggio.

Non avevo mai corso un Giro a Tappe in vita mia e questo, seppur di soli tre giorni, è stato veramente faticoso affrontarlo.
Devo dire grazie di cuore ad un caro amico, a me sempre molto vicino, Michele Chiefari, valido atleta imperiese e ottimo maratoneta (qui classificatosi al quarto posto) che mi ha regalato un'esperienza indimenticabile che mi resterà dentro per molto tempo.
Grazie a lui ho potuto avere la fortuna di conoscere dei posti marini bellissimi e vivere da vicino panorami italici di rara bellezza, qui, in Liguria.
Un grazie anche all'organizzatore dell'evento, William Stua che ha impressionato positivamente per le doti organizzative semplici e concrete, garantendo sempre sufficiente chiarezza nella tracciatura dei percorsi senza mai renderli eccessivamente pericolosi per i podisti.

Un mix perfetto di resistenza, velocità e forza.
Dovevi avere tutte queste doti messe assieme per uscire "vincitore" da questo Giro a Tappe, a prescindere dalla posizione in classifica.
Non mi aspettavo di trovare in così pochi chilometri tante difficoltà altimetriche e, giorno dopo giorno, recuperare per intero era sempre più difficile.
Mi presentavo sicuramente in ripresa, ma non adeguatamente preparato, o meglio "in fase di preparazione"!
Le poche settimane di allenamento serio non potevano essere sufficienti per affrontare delle corse di alto livello, ma si sa, il duro impatto con l'agonismo non fa mai male!

Così annunciati al via si presentavano diversi validi atleti, tra i quali i locali Corrado Bado e Andrea Anselmi (oltre che il sopra citato Michele) ed il tunisino Ridha Chihaoui (recente il 30'39" nei 10.000m "allagati di Bovisio Masciago) ed il pluri-Campione del Mondo di Corsa in Montagna Jonathan Wyatt.

Cioè...siamo insieme a Jonathan Wyatt :-D
1° TAPPA - DIANO CASTELLO - 8,5 KM

Clima rilassato, poche facce tese.
Mi sento a mio agio, il viaggio e l'accoglienza sono andati al top e mi sentivo quantomai incoraggiato a "dare di più", solo che era davvero da molto tempo che non gareggiavo da attaccante.
La Terrasini Half, infatti, mi aveva visto correre solamente sulla difensiva, con soli pochi giorni di attività nelle gambe.
Qui le cose erano diverse, ma i lavori si contavano sulle dita di una mano!
La partenza, in una cittadina un pò più in alto sul livello del mare, immediatamente mette tutte incertezze alle spalle e solo dopo un chilometro, le cose si mettono in chiaro: sarà dura fino all'ultimo metro e qui di certo non ero venuto per mollare!

Ridha ha un altro passo, si nota all'occhio la sua corsa facile e potente ed in pochi metri chiarisce che sarà il dominatore della manifestazione.
Non mi do per vinto e resto il solo ad inseguirlo.
Dopo un paio di chilometri il lungo tratto in salita panoramico termina e ci si immette in un continuo quanto duro saliscendi.
Passa ben poco per accorgermi che da dietro il duo Anselmi - Chiefari mi braccava da vicino...
Finchè c'erano tratti in salita riuscivo a tenere a bada il duo, ma la sofferenza era già fin tanta!
Infatti non sapevo gestirla, tantomeno a livello mentale: i pochi lavori corsi in pista i giorni precedenti mi avevano ravvisato tale intolleranza alla resistenza prolungata nei lavori!

Terminato il tratto misto, ne esco sconvolto: Ridha mi dimostra, scomparendo tra i corti tornanti che non c'era possibilità di recupero, mentre Anselmi con un'ottima capacità da discesista, mette la freccia e se ne va!
Ero un poco frastornato: nonostante il massimo impegno stavo perdendo terreno, ma non mi scompongo e aziono tutto il mio carattere gettandomi al suo pari nel ripido inseguimento.
La tappa è breve e la discesa crea in me un certo "frastuono": in pochi attimi reagisco all'impeto dell'avversario dalle lunghe leve e la strada adesso scorre molto velocemente.
Con un'inattesa reazione chiudo sul diretto avversario nel punto in cui terminava la ripida discesa e si proponeva in piano: ero davvero stanco e poco più avanti a noi un muro da affrontare con il (poco) fiato rimasto: sapevo che ormai la tappa era agli sgoccioli.

Era solo la prima tappa, alla sua conclusione, stravolto!
Affianco Anselmi e con la forza della disperazione, lo stacco di pochi secondi allo scollinamento: agognati i metri che mi distanziavano dal cielo limpido e dall'imbocco della strada di ritorno.
Mancava solamente 1 chilometro e mezzo e nel riscaldamento sembrava più corto di quella lunga e affannata rincorsa al traguardo.
Aziono tutta la forza rimasta, ansimo senza soste, provo a rilanciare e mi getto con forza nella ripida discesa finale con tornante stretto: l'arrivo è a pochi metri, 29'55" il mio tempo.

Stremato, come se avessi subito il colpo, trovo ristoro e liberazione in una scalinata e lì vi rimango per minuti: il battesimo della corsa è superato, pochi secondi avanti al terzo posto, troppo duro come inizio!

2° TAPPA - DA PANTASINA A LUCINASCO - 12,5 KM

Le nubi del mattino non promettevano nulla di buono.
La tensione pre-gara era stata sostituita da una consapevole voglia di chiudere la tappa più difficile del Giro per mettersi in pace con se stessi.
Qualunque cosa fosse accaduta, sarei rimasto contento e ad ogni modo ero abbastanza ottimista delle mie doti di scalatore (quando azzecco le giornate!).

Dopo un lungo trasferimento in Pullman, attraversate le stradine strette liguri immerse nel verde degli alberi di ulivo, si raggiunge Pantasina, località a circa 480m s.l.m. e ritrovo di partenza.
Il freddo iniziava a metterci tutti in cauto allarme ma non abbandonavo la divisa estiva in sola canotta per via della lunga crono-scalata da dover affrontare, inserita come "prova speciale" e classificata a parte successivamente.
Lì avrei decisamente preso fuoco, nonostante le nubi minacciose all'orizzonte.

Così, in un clima più che autunnale e con le prime gocce di pioggia a bagnare i nostri capi, partiamo per la prima parte, semplicemente di "trasferimento".

Le gambe erano sicuramente indolenzite come per tutti, ma la "guerra" accesa il giorno prima aveva risvegliato i miei spiriti agonistici.
Mi lascio fin troppo andare e nel 1°K si corre troppo forte, 2'47" in netta discesa.
Calmati tutti, si continua a spingere e la strada corre via veloce per oltre 5K quando sapevo che ci aspettava la terribile ascesa.
Informatomi con gli atleti, avevo capito che più o meno si trattava di un lungo tratto senza soste come la Scala Vecchia di Monte Pellegrino a Palermo: mentalmente ero pronto allo sforzo!

Finale della Seconda durissima tappa dopo la lunga discesa:
pochi secondi dagli inseguitori
All'inizio della "cronoscalata", il tunisino Ridha sale immediatamente con il suo passo potente ed io, per non scoppiare, lo lascio subito andare via.
Le rampe, tutte in asfalto, sono dure, sempre più dure e sempre più lunghe: proprio questo crea nelle mie gambe un sovraccarico di fatica che fiacca la mia forza fisica e circa a metà scalata inizio a soffrire notevolmente.
Corrado Bado corre in maniera egregia e mi passa, ma impressiona la facilità di corsa, vista in diretta del Campionissimo dei muri verticali quale è Jonathan Wyatt che sale con tecnica e facilità, recupera un abisso di distacco e scollina in assoluto per primo!

Io da dietro arranco, ogni attimo che la strada spiana un pò mi permette di dare fiato alle fibre muscolari provate dallo sforzo prolungato, l'altrettanto dura salita di casa mia ammetto che al pari è più leggera...

Manca un'ultima rampa e si vede il santuario conclusivo con tanto di cronometristi: è dura ma è un sollievo...
Una volta scollinato, cerco di sciogliere i muscoli e mi preparo alle ripide discese da affrontare con la massima attenzione dato il fondo scivoloso: freddo e pioggia creavano un clima invernale tutto attorno.

I 2,5K finali scorrono via come il vento, riesco a cavarmela in discesa mentre Bado e Wyatt preferiscono non rischiare e li passo.
Difendo (ancora una volta) la seconda posizione per pochi secondi: è sempre Anselmi che non vuole affatto arrendersi alle sorti del giro: 44'53" di autentica sofferenza e gambe sempre più dolenti!
Michele Chiefari, attaccato ad Anselmi, è esaltante, ha corso la miglior prova tra le tre e ti fa capire che c'è anche lui nella corsa al podio!

Pochi attimi dopo il nostro arrivo, inizia a piovere in modo copioso e non ci permette di godere dell'incantevole sede di arrivo presso Lucinasco con tanto di laghetto immerso nel verde... peccato!

E si parte! Terza e ultima fatica! Giornatona soleggiata!
3° TAPPA - IMPERIA CALATA CUNEO - 10 KM STRADALI

La giornata si apre ad un sole caldo e intenso.
Le nubi della giornata precedente danno spazio ad una splendida gara su strada classica, con a fianco il Porto di Imperia costeggiato di Yacht attraccati di enormi dimensioni.
Percorso tecnicamente filante ricavato sul lungomare della splendida Cittadina marittima, in parte ricavato dall'omonima mezza maratona che si svolge a fine marzo.

Le gambe stavolta erano davvero stremate: poco elastiche, indolenzite... a poco serviva cercare di aiutarle con qualche andatura o allungo: il più era fatto e dovevo cercare di salvare la posizione sempre minacciata con una prova che almeno sulla carta era a me favorevole.

La partenza, in coppia sempre con Ridha, ci vede andar via rispetto agli altri avversari con un vantaggio sempre crescente, solo che... la sofferenza in me cresceva di pari passo!
Il tunisino correva con assoluta facilità, mi stava dando una mano nel mantenere il ritmo ma le gambe erano dure e oltre i 3'15"/Km non sapevo andare...
Al termine del primo giro, dopo circa 5K, nella zona del Porto, in un saliscendi veloce quanto micidiale, Ridha se ne va con agilità e potenza e mi stacca: inizia la VERA gara che sarà sofferta fino all'ultimo metro finale...
Mi pianto immediatamente e capisco che la gara da quel momento in poi sarebbe stata in salita, ma non dal punto di vista altimetrico...
Se il passaggio a metà gara era stato di circa 16'00", correndo da solo ed in piena difficoltà mi concentro sul mio passo e sulla gestione dei chilometri rimanenti cercando di raggiungere dei "traguardi intermedi" mentali.
Il vantaggio sugli immediati inseguitori resta più o meno lo stesso e quando manca 1K alla fine inizio a godermi anche il meraviglioso lungomare che avevo alla mia sinistra.
Stringo i denti, accorcio il passo e cerco di gestire una fatica ormai colma delle sofferenze delle giornate precedenti: sembrava a tutti gli effetti come correre il finale di una maratona molto muscolare, o peggio!
Solo gli ultimi 100m metri, in vista del traguardo sono una liberazione e, tra gli applausi del pubblico presente, chiudo rilassato la mia prova finale in 33'26".

Era il giro di boa, con Ridha, le gambe già facevano male...
Le classifiche finali, parziali e conclusive, mi regalano un secondo posto, mentre l'audio-intervista integrale, realizzata da Giovanni Certomà potrete ascoltarla sia sul sito "imperia corre" che sulla "zattera del pensiero".

Sono contento di un trend generale in costante ascesa e posso finalmente dire che il peggio è ormai alle spalle.
La mia prova in generale mi soddisfa appieno, devo essere contento di un ritorno alle gare con un podio, ma non di tutta la condizione atletica che è ancora parecchio lontana dai miei standard abituali.
Ci ho messo parecchio del mio... agonismo per contenere gli attacchi di validi avversari e della mia resistenza alla fatica prolungata che giorno dopo giorno si è impossessata delle mie gambe!

Ma tutto ciò mi ha di nuovo introdotto alla voglia VERA di sacrificarsi per qualcosa e di mettere il cuore oltre ogni ostacolo.
La mia stagione inizia da qui, adesso mi attende un duro mese di giugno nel quale cercherò di raggiungere un traguardo da me ambito da sempre: la Pistoia - Abetone, la 50K tra le più dure e difficili al Mondo e per questo affascinante!

(Ringrazio Manuela per le foto per il suo insostituibile supporto...)

martedì 21 maggio 2013

Non vale mai la pena gettare la spugna...

Determinato... per ora deve essere così!
...nemmeno quando ogni giorno appare più difficile del primo!
Palermo, maggio 2013.
Puoi dire di rimetterti in moto, in allenamento, anche tutti i giorni, ma non mentire mai a te stesso!
Io l'ho fatto subito e le settimane in cui riuscivo ad alternare corsa in acqua a corsa a piedi non potevano essere paragonabili ad una settimana intensiva e ricca di qualità.
Quando sono stato capace di chiudere una settimana di completa produttività, stando attento a non caricare troppo nè farmi del male nelle zone recentemente sofferte, sono stato felice come da tempo non accadeva ed ogni giorno è apparso un giorno in salita, ma tutto questo mi ha ridato voglia di lavorare e di sacrificarmi.

Me ne sono accorto da certi atteggiamenti che in inverno usavo con sempre maggiore abitudine, tagliando sui recuperi, sui chilometri, sul defaticamento, anche a causa di svariati fastidi muscolari legati al freddo umido.
La vocazione al lavoro, alla quantità unita alla qualità ed all'atteggiamento applicato ad ogni singola ripetuta, seppur rallentata da una condizione tutta da ricostruire fanno ben sperare.
Ciò che ho pensato al termine di un lavoro di potenziamento in palestra andato tutto liscio, è stato: "Ciò che ti fà fare la mente ha dell'eccezionale, non credevo più di riuscirci!".
Erano le Sette di sera, il sole iniziava a calare, la temperatura gradevole di una giornata soleggiata...
E così è stato, un approccio mentale alla fatica che spero mi porterà a compiere a breve l'impresa sulla distanza che ho perso a causa dell'infortunio.

Le molle della motivazione, scattate credo proprio a Terrasini Half, laddove sarà sembrato alla maggior parte della gente una mia "corsa" verso l'anonimato, forse non mi avrà visto giungere al traguardo, provato e privo di forze.
Ce l'avevo messa tutta, un autentico sacrificio ed un pensiero lungo quei 7 K finali dove mancava cattiveria agonistica e mordente, laddove le gambe non fossero pronte a tale sforzo.

Due giorni di recupero fisico e costante fatica a mantenere il ritmo dei 4'00/Km nel lungo...una autentica offesa al mio stile di corsa da molti anni a questa parte...
Ma non mi abbatto così facilmente e per questo periodo sarà solamente lavoro solitario, duro e dovrò lasciar fare i pochi giovani rimasti a correre in una certa maniera.

Mercoledì 08, con una sorta di timore e incertezza, mi affacciavo nuovamente all'atletica seria: sapevo che l'allenamento in palestra mi avrebbe ridotto ai minimi termini ma non importa, dovevo terminarlo!
Come temevo, il problema principale è stato quello di ridare tono a tutta la muscolatura delle gambe, lasciandomi aiutare dall'istruttore e caricando un pò meno nella zona del gluteo (1/2 squat soprattutto) dove ancora rimaneva del dolore latente.
Com'ero ridotto... ma non perdo mai la voglia di dare tutto!
Un indebolimento generale era evidente, da tempo, conscio che non ero più in grado di cambiare ritmo nè di correre forte in salita, patrimoni fondamentali da ricostruire!
Il fartlek susseguente, dopo tanto lavoro di forza mi portò ad uno sforzo soprattutto mentale: terminare il 10 x (2' Forte + 1' Piano) che solo nel finale ha visto in me correre con un minimo di criterio.
Non stavo più in piedi alla fine, ma contento!

Altri due giorni per recuperare, dolori sparsi, che ti farebbero gettare la spugna, ma non per me, che finalmente vedevo un inizio da qualche parte.
Ancora al venerdì non sapevo correre bene, mi aspettava un duro lavoro di salite al sabato, giorno 11...
Adoro le sfide, mi sentivo come uno scolaretto al primo esame, dopo tanto tempo.
Guardavo in modo differente la rampa di Monte Pellegrino Scala Vecchia, da aggredire e con un minimo di preparazione.
E finalmente mi impegno, do tutto e cerco anche di trovare un margine alla fatica, come è giusto fare in allenamento, senza sacrificare troppo i tempi, otto dure lunghe rampe...
Non pretendevo subito grandi tempi, ma alla fine è andata oltre le più rosee previsioni: 2'10" - 2'15" - 2'11" - 2'12" - 2'13" - 2'11" - 2'15" - 2'10".
Il 3K finale in altri tempi l'avrei saltato o peggio iniziato nel punto più comodo per poi fermarmi a metà strada e invece, diligentemente recatomi al punto di partenza poco lontano, mi sono lanciato alla lotta contro il cronometro.
Non giravano, non giravano!
Le gambe erano stremate, assenti in ritmo e forza.
Il 1°K totalmente in discesa diceva male: 3'08", ed il secondo tutto in piano meno che positivo: me ne accorgevo ma non disperavo.
Credo che all'ultimo K abbia gettato la spugna indurito com'ero e chiuderò in 10'09", terribilmente lontano dai tempi migliori.
Ma non importava, avevo concluso la settimana ed un lavoro laborioso, ero tremendamente contento.

Intanto allo Stadio sparava lo start dei 3.000m Siepi ai CdS Societari con i gemelli Zoghlami del Cus Palermo ottimi interpreti della disciplina ed uno di loro finalmente sotto i 9'00", un "muretto" poco distante l'eccellenza!
Un pò, ma solo un pò desideravo essere presente ad una gara in Pista, ma gli obiettivi in testa sono altri... l'anello rosso mancherà quest'anno...

La settimana corrente riparte sulla falsa riga, ma con più chilometri e meno indolenzimenti nelle gambe.
Lunedì 13 il Coach mi rimanda in palestra: lavoro tanto sul tibiale, sui bicipiti femorali, sui quadricipiti e noto che la destra in questi punti è più carente... serve tanto lavoro costante e tonificante, ma riprendo forza, lo sento.
Foto S. Arculeo - Per davvero correvamo in acqua a Mondello!
Il lavoro dura tanto, non manca nulla stavolta ed il temibile 1/2 Squat lo eseguo gradualmente con coppie ripetute di 12Kg - 32 Kg - 42 Kg e non mi prende alla sprovvista.
Dopo tanto lavoro riparto e mi dirigo allo Stadio.
I 30 x 100m voglio correrli allo Stadio, tutti, e decido di recuperare in corsa, 100m in circa 30".
Quanta grinta ci metto, trovo belli e facili i rettilinei, i piedi spingono, il recupero dura poco e non mi abbatto, lascio contare il cronometro al posto mio...
Le Energy Boost sono ai miei piedi, in palestra sono ottime, morbide e non si comprimono, in Pista sono felpate come un guanto.
Manca ancora tanto, soprattutto l'agilità, ma non esiste un cento che non corro con impegno, i tempi tra 17" e 18", ma va bene così!

Ambassador... e ti vengono i brividi!
Il coach decide che è ora di fare salite nella collinetta su strada asfaltata più dura che c'è in Città e di correrli con gran margine di recupero: 10 x 200m (di cui il secondo 100m verticale!) con R. 2'30".
Le gambe sono pesanti, ma la mente non si arrende: prova dopo prova mi avvicino ai miei migliori tempi e sono soddisfatto: tra 40" e 44" la serie.
Non importa se il lavoro finale, ricavato fuori dalla Pista perchè c'erano gare, di 1070m e 535m in "turf" vengono così così: 3'24" e 1'32" ma sento che il motore sta tornando a ruggire... nonostante la fatica!

Un ultimo lavoro di quantità ma meno di qualità lo svolgerò al sabato 18: impossibilitato a causa di una manifestazione promozionale di correrlo allo Stadio, dovrò ripiegare su una Villetta calda e soleggiata che non gioverà al mio stato di stanchezza generalizzato: i chilometri iniziano a sentirsi sulle gambe!
5 x (circa 550m Forti - R.415m - 415m Forti - R.415m - circa 300m Forti - R. circa 300m) di un complicato Fartlek elaborato in cinque minuti viste le geometrie del mini-parco.
Sarà dura concluderlo e senza buoni riscontri, ma il lavoro paga, paga sempre.
Una domenica di doppio lungo a chiudere un primo step di lavoro.

La mia prossima gara si chiama "Imperia a Tappe", Miki un mio caro amico che crede tanto in me, ha fatto in modo di avermi al via: sarà un impegno importante nel quale finalmente potrò provare ad esprimermi al meglio e aprire un nuovo capitolo...su strada, giugno prossimo!
24-25-26 maggio, tappe da circa 10K l'una di cui una a Crono - Scalata!
Sono motivazioni importanti, responsabilità nei riguardi di chi ha fiducia in te e che mi aiuteranno ad allenarmi tutti i giorni in modo positivo.
E' tempo di lasciarsi il peggio alle spalle, ho scelto di farlo correndo tanti chilometri, contro il caldo, contro i guai che già di questi tempi mi mettevano in seria difficoltà...

giovedì 9 maggio 2013

Terrasini Half e si rivede la luce, anche troppa!

Partenza, un successo per l'organizzazione!
Terrasini (PA), 05 maggio

Calda e soleggiata, come ogni anno, è un calvario questa corsa se non ci arrivi preparato o senza tanta voglia di correre.

Quest'anno in particolare, l'effetto-abbronzante è stato quantomai abbondante e si è trattata di una autentica botta di caldo a cui nessun podista era effettivamente preparato.
Fortunatamente solo un caso di lieve malore dovuto al caldo nella parte finale della corsa.
Sarebbe utile anticipare di mezz'ora la partenza il prossimo anno, al fine di scongiurare eventi spiacevoli in una giornata sportiva degna di un autentico successo, con oltre 1.000 partenti da tutta la Sicilia.

L'ultima settimana è stata in costante crescendo tanto da notare che finalmente non troppi erano i fastidi che avvertivo nel correre i chilometri.
Il clima caldo e un'adeguata alimentazione ricca di proteine e fibre ha portato in remissione i dolori e gli acciacchi dovuti all'inverno freddo/umido.

Finalmente potevo tornare a mettermi le scarpe da gara ed un pettorale :-)
Un allenamento propedeutico al prossimo periodo di potenziamento l'ho svolto appena giovedì 02 maggio correndo per intero la Salita pendente della Scala Vecchia di Monte Pellegrino fino alle antenne Rai.
Prime fasi di gara, sul lungomare e gruppo compatto
Non stavo molto bene ed avevo paura di farmi male... di nuovo!
Nonostante ciò correre in salita mi ha permesso di non avvertire problemi e potenziarmi... un modesto 25'30" in vetta, tanta fatica e via di ritorno a casa, ma dal giorno susseguente le cose andavano migliorando!

Senza nessuna velleità o pretesa nei miei riguardi, ho cercato la domenica di Terrasini di onorare la mia presenza con una corsa il più in difesa possibile.
Campo di partenti davvero di prim'ordine, con Vincenzo Agnello (RCF Futura Roma) capofila fresco di un under 31'00" nei 10.000m sotto un autentico diluvio corso in Lombardia e un notevole 8'34" nei 3.000m.
Sul fronte amatoriale, diversi protagonisti, tra cui gli ex professionisti Francesco Ingargiola e Francesco Bennici.
Lo start, come sempre suggestivo e seguitissimo dalla stampa locale specializzata, ha visto finalmente il via da Piazza Duomo, dopo due anni di chiusura per ristrutturazione.
Ripristinati i classici 3 giri del percorso che, anche garantiti dal mio Timex GPS Run Trainer, risultavano con precisione misurati nei classici 21,097 Km.

Momento dell'attacco, al 2° giro
Primo chilometro, in leggera ma costante salita, ed è Giovanni Soffietto (Universitas Palermo) a condurre la testa della corsa costituita da tutti i principali protagonisti, inclusi altri forti runners come V.M. Catania e S. Geraci, con un forcing costante: il cronometro segna 3'11".
Il forte atleta partinicese non si arrende e costantemente tiene la testa di tutto il primo giro che nella fase di passaggio nel lungomare, seppur controvento, presentava un momento di gradevole ventilazione e protezione dal caldo che iniziava a crescere man mano che passavano i chilometri.

Non ho potuto far altro che bere ad ogni occasione e stare nella difensiva.
Il secondo giro, infatti, vede subito una violenta iniziativa di Geraci che sfrutta tutto il lavoro di Soffietto e striglia il gruppo costringendolo ad una lunga fila indiana.
Da dietro, Ingargiola e Agnello non mettono il piede avanti e stanno a guardare...
L'iniziativa presa dal corridore dell'atl. Bellia mette a dura prova la mia resistenza e provo ad usare il più possibile i piedi e la frequenza...la forza è tutta da ricostruire purtroppo!

Così, nell'esatto momento in cui inizio a sentire forte fastidio dovuto all'eccessivo surriscaldamento del corpo, inizio a cedere il passo proprio al termine del giro di boa posto all'inizio del tratto sul lungomare.
Si fraziona il gruppo ed il terzetto Agnello - Ingargiola - Bennici se ne va di ritmo.

Con il Vincitore, Vincenzo Agnello
Resto a guardare, reagisco e provo a stare con Geraci ed un Catania che gestisce bene il passo e preferisce non attaccare ma punta sul forcing e sul ritmo.
Avrà ragione di noi due, andando via poco più avanti, al termine del secondo giro nel rettilineo di ritorno, ormai sempre più caldo e rovente.
In pratica, pochi chilometri prima, provo inutilmente ad attaccare, ma nella fase intermedia di passaggio nel Villaggio dei pescatori (un rapido sali-scendi), sia io che Geraci veniamo infatti recuperati da Vito Massimo Catania e poi staccati dal suo incedere deciso.

L'ultimo giro è ormai imminente, resto solitario e non ci sono più forze nelle gambe.
Il crono parziale di questa ultima tornata sarà uno strazio e per molti tratti, tra le difficoltà del caldo e la stanchezza muscolare toccherò punte di 3'35"/Km.
Ma non mi vergogno, la vita di un atleta è fatta di alti e di bassi e con due settimane corse partendo da zero, con prudenza, a volte sconforto e lunghi di appena 1h, non c'è miglior esordio che un deciso rientro alla realtà!

Stringo i denti, gli avversari sono ormai lontani e cerco solamente di difendere la 5° posizione giacchè Francesco Bennici lo vedrò ritirarsi all'inizio del terzo e ultimo giro quando Vincenzo Agnello, là avanti, segnerà le sorti della sfida con una progressione che piegherà anche la resistenza del Campione Francesco Ingargiola.
La classifica parla chiaro, bella affermazione della giovane promessa di Misilmeri ed 1h14'07" per me che non dice molto ma che ha scatenato una scintilla importante.
Splendido dettaglio della Cala Rossa a Terrasini :-)
Temevo tanto per ulteriori ripercussioni fisiche e tagliare il traguardo solo con "l'attenuante" di essere esausto in fondo è stata una bella notizia.
I brutti problemi sono ormai alle spalle e posso tornare a correre tutti i giorni costruendo qualcosa dopo questo importante test.

Ci sono rimasto molto male nell'aver perso l'occasione di correre la lunga distanza, l'estate da ora in avanti servirà a creare le basi solide per un appuntamento imminente con una 42K, o forse lunga... qualche chilometro in più ;-)

(Ringrazio l'organizzazione della Terrasini Half, gli amici vicini e lontani, Sicilia Running e Trinacria Palermo per le Foto)

mercoledì 1 maggio 2013

Chiudi gli occhi e... riparti!

Tratto da www.passionandpower.it
Palermo, aprile 2013.

Un mese, o poco più.
Tanto è durata l'attesa per poter riuscire a riprendere gli allenamenti e senza poter ovviamente imprimere un piglio agonistico all'attività.

C'è di stare attenti per evitare nuovi problemi o ricadute e tutto a causa di una stupida caduta!
E' stata una dura, durissima lezione e nulla di quanto possa sembrare spavaldo l'averla descritta: un ostacolo alto una decina di centimetri non lo si può paragonare ad una "bravata", ma così è andata e tutta la fatica occorsa a riprendere (oltre gli strascichi di indolenzimento generalizzato) l'hanno resa una dura tassa da pagare a questo anno così negativamente iniziato.

L'aver dovuto fare i conti con i vari problemi fisici del post caduta mi hanno portato a tenermi in allenamento con la corsa in acqua che tuttavia è stata possibile solo da metà aprile in poi visto il clima ancora freddo che imperversava.
Oltretutto l'indolenzimento tendineo persistente nell'area della caduta è passato molto lentamente di settimana in settimana notando un deciso miglioramento quando sono stato in grado di correre solamente in salita.
Di lì qualche duro ma spensierato allenamento è iniziato con la ovvia conseguenza di trovarmi "devastato" da indolenzimenti sparsi in tutte le gambe!

Tutt'ora devo stare attento a non esagerare con gli allenamenti e l'intensità.
Non è affatto facile visto che la voglia di riscatto è applicata ogni qualvolta che ricalco la pista ma qualche nota positiva c'è.

I noti problemi al peroneo, grazie all'ausilio del plantare sono sotto controllo e sono riuscito a correre in pista senza grossi problemi.
Confido, una volta assorbiti i postumi della caduta, di ritrovare completa efficienza meccanica.

La lunga distanza sarà l'occasione per ritrovare continuità e temo che la pista sarà messa di lato per quest'anno.
Tra l'altro l'occasione di correre il C.d.S. di 10.000m in pista è andato perso causa questo infortunio e sono molto rammaricato per questo mese buttato via insieme ai Campionati Italiani di Maratona...

La prima settimana di allenamenti è stata dura, durissima.
Ma non è la prima volta che riparto da situazioni analoghe a queste e bisogna tenere in conto che i primi riscontri saranno sconfortanti.

Così come sarà la Terrasini Half, prevista per questo prossimo 05 maggio.
Sarà un test, un ritorno alle gare dove dovrò chiudere gli occhi e semplicemente... dare tutto me stesso, magari senza esagerare!

(Cambio di registro, nuove iniziative, promuovo il blog sportivo "Passion And Power" che mi vede protagonista insieme ad altri sportivi illustri!)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
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